Quanto segue, cronologicamente, avviene ancora quando io non so che il figlio Jeff è complice di sua madre, e spero ancora di recuperare quanto gli hanno sottratto…

Jeff dice al padre che la madre gli aveva detto che per avere i risparmi, le monete d’oro, l’oro personale di suo padre, quello del nonno paterno, quello della madre di Franco, e quant’altro ancora di valore, come tappeti, quadri, ecc, lui, il padre, doveva andare assolutamente via da Udine è mostrarle il contratto della casa che aveva preso in affitto, preferibilmente a Trieste. Dopo aver visto questo contratto, diceva lei, avrebbe restituito il capitale e i suoi averi. 

Il 9 febbraio 2021, Jeff, portando nello studio del padre, oramai diventata la sua abitazione, delle cose che gli servivano sia a livello personale sia per il lavoro, questi (Jeff) ribadisce questo concetto della casa a Trieste, e benché il padre senza soldi (li aveva tutti nella casa di Povoletto) chiedesse a Jeff almeno il denaro per fare il contratto (3 mesi anticipati, il mese in corso, cauzione eccetera) il figlio non si è più fatto assolutamente vivo. Anzi il padre gli avevo detto che sarebbe andato dai carabinieri per poter andare a casa e prendere le sue cose… Quelle che loro non volevano dargli (i risparmi, l’oro, le monete, eccetera).

Dopo un notte insonne,  Franco scrive un SMS a suo figlio chiedendogli di vedersi entro la 9:00 del mattino in quanto era deciso più che mai di riprendere le sue cose di valore e che per averle era anche disposto ad andare dai carabinieri e denunciare il tutto. 

Anche perché, non essendo colpevole delle accuse infamanti che gli  avevano fatto, voleva chiarire ciò di cui era accusato perché gli  frullava in testa l’idea che fosse tutto un gioco, una manovra, per eliminarlo.

Alle 6:52 del mattino invia al figlio un ulteriore messaggio vocale esprimendogli tutta la sua disperazione di quel momento (erano tre giorni che non dormiva causa questi fatti) ed il figlio,  alle 07:36 gli risponde che più tardi sarebbe passato da lui.

Si presenta verso le 8:30 e prima che Franco facesse o dicesse qualsiasi parola se ne esce lui dicendo: “PUOI FARE TUTTO QUELLO CHE VUOI… TANTO ABBIAMO GIÀ FATTO SPARIRE TUTTO… ” E se ne va via.

Arrabbiato per questo ingiustificato comportamento e da quello che aveva detto, incominciando ad insospettirsi ed ad intuire una verità diversa da quella che pensava, sapendo che alle 9:00 il figlio doveva vedere due clienti (le signore di San Marino che Jeff ha messo poi sul lastrico) all’Hotel Astoria di Udine, il padre si veste e si reca in tale albergo. Lì, chiede di parlare con una delle signore, gliela passano al telefono  e lui la informa che si trova nella hall dell’albergo è che vorrebbe  parlare con lei. Lei risponde che si stava vestendo e che sarebbe poi scesa nella hall dell’albergo. Nel frattempo scrive a suo  figlio ribadendo che vuole la sua roba, lo accusa di averlo derubato assieme alla madre di ogni suo  bene e che in quel momento si trovava nella hall dell’albergo perché era sua intenzione parlare con le signore di San Marino per informarle della attività truffaldina del figlio nel loro confronti. 

Dapprima il figlio vuole incontrare il padre in una zona neutra, piazza 1° Maggio, lontano dall’albergo, ma il padre rifiuta e pochi minuti dopo arriva assieme alla sua guardia del corpo Simone Hudorovic e ferma la macchina poco più avanti l’entrata dell’albergo. Jeff e lo zingaro avvicinano il padre e cercano di convincerlo a non fare nulla, anche perché Simone, arrabbiato, lo informa di essere anche lui parte in causa di “quell’affare”  (la truffa alle signore) e che pertanto Franco non poteva far saltare il tutto.

Ancora una volta il padre ribadisce ai due che lui è interessato a recuperare solo il suo, quello che né suo figlio né sua moglie vogliono restituire. Ed a quel punto, i due, si fanno  un cenno d’intesa, e uno da una parte, e l’altro dall’altra, sollevano Franco di peso e cercano di portarlo alla loro macchina.

Franco incomincia a divincolarsi e a a gridare “Aiuto… Aiuto… Chiamate i carabinieri, la polizia, perché mi vogliono rapire…

Alla scena assistono alcuni testimoni nonché il personale dell’albergo che viene a vedere cosa sta succedendo mentre una signora sempre dell’albergo, tira giù la targa della macchina nella quale volevano portare l’uomo. Vista la mala parata i due lo lasciano in strada e si danno alla fuga.

Franco intanto viene a sapere  poi che subito dopo essere andati via,  suo figlio telefonava in albergo dove era conosciuto in quanto lì ospitava le due signore ogni qualvolta venivano a Udine, e informa le impiegate che non era successo niente, ma che Franco si trovava in uno stato particolare di eccitazione e che loro volevano portarlo via… Ma non c’era nulla di preoccuparsi.

Nel frattempo i due malfattori si recano dai carabinieri di Remanzacco, e si inventano una storia per mettere le mani avanti a quello che avevano fatto saputo che Franco aveva intenzione di denunciarli.

Cliccando QUI e QUI potete leggere le denunce che questi signori hanno fatto a Franco, inventandosi che aveva chiesto loro una pistola e che erano venuti per dissuaderlo di fare azioni malsane.

Intanto, sollecitati dal comandante Raimondo della stazione dei carabinieri di Remanzacco, arriva una gazzella dei carabinieri, i quali pur vedendo Franco fermo davanti all’albergo, lo riconoscono, ma entrano direttamente in albergo, dove avute rassicurazioni che non era successo nulla, si allontanano ignorandolo completamente… Non chiedendogli neppure cosa fosse successo.

IL FIGLIO AVEVA GIA TELEFONATO ALLA HALL DELL’ALBERGO DANDO LA SUA VERSIONE E DICENDO CHE AVEVO GRAVI PROBLEMI E DI LASCIARLO PERDERE E SI SCUSAVA DEI PROBLEMI CHE IL PADRE AVEVA CAUSATO.

Per le cose sin qui narrate, è stata posta denuncia di violenza privata e tentato rapimento  nei confronti di Jeff Nicolas FRIULI e della sua guardia del corpo, il nomade Simone  Hudorovic.

QUI troverete uno stralcio della denuncia fatta da Franco alla Guardia di Finanza di San Giorgio di Nogaro.